Con il restyling normativo operato dal Legislatore del D.Lgs. n. 158/2015 (in vigore dal 22/10/2015), numerose e sostanziali modifiche sono intervenute in relazione ai delitti di evasione da riscossione delle imposte, tra cui quello di omesso versamento dell’Iva risultante dalla dichiarazione, previsto e punito dall’art. 10-ter del D.Lgs. n. 74/2000.
Sulla fattispecie criminosa in argomento, è di recente intervenuta la Cassazione la quale, con la Sentenza n.14595 della Sezione Penale, depositata il 30 marzo 2018, ne ha chiarito alcuni aspetti dell’ambitoapplicativo, nonché la connessione con la causa di non punibilità di cui all’art. 131-bis c.p.
Il ricorso per cassazione viene proposto dal rappresentante legale di una s.r.l., condannato dalla Corted’Appello di Milano a otto mesi di reclusione (oltre alle pene accessorie), per il reato di cui all’art. 10-ter delD.Lgs. n. 74/2000, a lui ascritto perché, quale liquidatore della società, aveva omesso di versare, entro il27.12.2010, l'imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale relativa all'anno diimposta precedente, per un ammontare pari a 254.345,00 euro.
Per sbloccare i contenuti,
Abbonati ora o acquistali singolarmente.
-
Ai fini del reato di omesso versamento IVA rileva solo il debito dichiarato (289 kB)
-
Allegato a Fiscal News n. 141 del 27.04.2018 Tavola Sinottica (164 kB)
Ai fini del reato di omesso versamento IVA rileva solo il debito dichiarato - Fiscal News n. 141 – 2018
€ 5,00
(prezzi IVA esclusa)
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata