20 marzo 2014

Jobs act. Contratto a termine e apprendistato

Lavoro & Previdenza N. 55-2014

La bozza del decreto legge sul “Jobs act”, approvato nel Cdm del 12 marzo 2014, contiene importanti novità per quanto concerne la “flessibilità in entrata”, e in particolare sul contratto a termine e sull’apprendistato.
In particolare, con le modifiche che s’intendono adottare in materia di contratto a tempo determinato, si evidenzia un graduale superamento degli elementi di rigidità contenuti nella Riforma Fornero (L. n. 92/2012). Infatti, l’instaurazione di tale rapporto di lavoro viene liberalizzata notevolmente, concedendo la possibilità ai datori di lavoro di poter “sempre” (e non solo per il primo contratto) instaurare rapporti di
lavoro a tempo determinato senza causale, nel limite di durata di 36 mesi (3 anni).
Con particolare riferimento invece all’apprendistato, i ritocchi vanno nella direzione di semplificarne il quadro regolatorio superando alcuni vincoli che ne frenavano il ricorso. In sostanza, le modifiche che s’intendono adottare sono i seguenti:
- Piano formativo individuale (PFI) non più vincolato alla forma scritta;
- niente più clausole di stabilizzazione che bloccano nuove assunzioni in apprendistato;
- costo della formazione più basso;
- mera facoltà di aderire all’offerta formativa delle Regioni.
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  • Jobs act. Contratto a termine e apprendistato (117 kB)
Jobs act. Contratto a termine e apprendistato - Lavoro & Previdenza N. 55-2014
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