Aumentano le aziende irregolari rispetto al semestre precedente. Su 75.890 accessi ispettivi, cui vanno aggiunti 3.882 accertamenti in materia di CIGS, di CIGD, di contratti di solidarietà e di patronati, a 40.449 aziende sono stati contestati illeciti, con un tasso di irregolarità di circa il 59% delle imprese ispezionate.
Più nel dettaglio, in occasione delle verifiche ispettive è stato contestato l'impiego di 18.215lavoratori "in nero" e sono state sospese 3.873 aziende per l'utilizzo di personale non dichiarato in misura pari o superiore al 20% di quello presente al momento dell'accesso.
Altre rilevanti violazioni riscontrate nel periodo da gennaio a giugno 2015 hanno riguardato l'accertamento di fenomeni interpositori e appalti illeciti (3.416 lavoratori) e comportato la riqualificazione di rapporti di lavoro fittizi (3.834).
Inoltre, sono state contestate numerose infrazioni in materia di orario di lavoro (4.499), con un sensibile aumento, rispetto al corrispondente semestre dell'anno 2014 e in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con 13.330 violazioni prevenzionistiche riscontrate.
Vigilanza INPS/INAIL - Per quanto concerne l'attività degli Istituti, l'INPS registra, nei primi sei mesi dell'anno, 20.718 imprese ispezionate, di cui 17.268 irregolari. L'Istituto ha inoltre accertato la presenza di 9.481 lavoratori "in nero" e una contribuzione non versata pari a euro 484.323.372.
L'INAIL ha invece effettuato 10.241 ispezioni, di cui 9.019 hanno evidenziato delle irregolarità. I lavoratori "in nero" accertati sono stati 3.698, mentre i premi non versati ammontano a euro 45.477.238.
Seppure, rispetto ad alcuni dati del 2014, l'attività degli Istituti, in particolare dell'INPS, registri in termini assoluti una leggera contrazione, rimane alto il rapporto tra accessi ispettivi e imprese irregolari, a testimonianza della efficacia dell'azione di vigilanza.
Vigilanze straordinarie – Infine, il Ministero del Lavoro fa presente che rimane comunque massima l'attenzione del personale ispettivo su specifici comportamenti elusivi della disciplina in materia di somministrazione transnazionale di lavoro (i cosiddetti "contratti romeni") e di ricorso all'esonero contributivo previsto dalla L. n. 190/2014 (legge di stabilità, che prevede l'esonero triennale dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che attivano nuove assunzioni a tempo indeterminato nel corso del 2015).
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