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Il datore di lavoro detiene un potere organizzativo e direttivo che per legge ha diritto di esercitare sui propri lavoratori subordinati. Il potere disciplinare è direttamente collegato a questo delicato ruolo datoriale e si esplica correttamente soltanto nell’ambito dei limiti disegnati dalla normativa in vigore. In primis va rispettato il principio di parità di trattamento tra i lavoratori subordinati, indispensabile al fine di scongiurare che un provvedimento disciplinare corretto e motivato possa essere sanzionato in via giudiziale come atto discriminatorio.
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