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Nel caso in cui il datore di lavoro si trovi a dover sostituire un lavoratore temporaneamente assente, al fine di mantenere i livelli di produttività standard e nel contempo non intensificare eccessivamente l’attività svolta dagli altri lavoratori in forza, è opportuno operare con una assunzione sostituiva collegata, nei modi e nei tempi, all’evento stesso che ha causato l’assenza del dipendente.
Nel caso di sostituzione per maternità, come nel caso di sostituzione per malattia, non è necessario che il datore di lavoro individui il limite temporale dell’assunzione con l’indicazione di una specifica data: tale limite, infatti, è direttamente individuato in ragione dei motivi che hanno reso necessaria la sostituzione e coincide quindi con il rientro del lavoratore sostituito. Va inoltre ricordato che, a fronte dell’esigenza di coprire la posizione di un altro lavoratore temporaneamente assente, il datore di lavoro può adibire un lavoratore a mansioni superiori, riconoscendogli il corrispondente trattamento economico: in questo caso, l’assegnazione a mansioni superiori perdura sino al rientro del lavoratore sostituito e la promozione automatica è sempre esclusa.
(prezzi IVA esclusa)