Si è svolto ieri - presso il Palazzo Doria Pamphilj in via del Corso, a Roma - il Digital Day 2017, l'evento organizzato dalla Commissione Europea e dal Governo italiano in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma.
Tra gli interessanti e autorevoli interventi dei più alti rappresentanti istituzionali e del mondo dell'industria, dell'università e della difesa dei consumatori, che si sono confrontati su come l'Unione europea possa sfruttare al meglio l'innovazione digitale per migliorare la vita dei cittadini, si è aggiunto il contributo del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti.
Nel suo intervento, Il Ministro ha analizzato gli effetti della diffusione della digitalizzazione e dell'automazione sull'economia e la società contemporanea, con particolare riferimento al mondo del lavoro, rifiutando l'idea di doversi schierare necessariamente tra coloro che vedono tali mutamenti con eccessivo entusiasmo o preoccupazione, sottolineando – invece - quanto si tratti di processi che offrono grandi opportunità a patto che vengano governati.
Una grande sfida per il futuro del nostro Paese e per la crescita politica, economica e sociale di tutt'Europa che, nel mondo del lavoro, si può vincere solo a patto di saperne guidare le transizioni e le trasformazioni senza lasciare indietro nessuno. Questo significa, in primo luogo, essere capaci di colmare la differenza di velocità tra innovazione tecnologica e definizione di politiche in materia di lavoro, formazione, sicurezza e welfare.
Obiettivi che è possibile raggiungere promuovendo una relazione positiva tra condizione umana e innovazione tecnologica, con politiche coordinate a livello europeo, in modo da adottare soluzioni uniformi ed evitare di alimentare situazioni di dumping sociale.
Leggi l'intervento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti