27 ottobre 2018

FNC sull’imposta societaria nell’UE

Autore: Pietro Mosella
Con il documento di ricerca del 26 ottobre 2018, recante “L’imposta societaria nell’UE”, la Fondazione Nazionale dei Commercialisti (FNC) e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), hanno illustrato lo stato dell'arte dei lavori in corso da parte dell'Unione europea, relativi all'individuazione e all'implementazione di un regime equo ed efficace per l'imposta societaria nella stessa UE.
Una delle priorità dell’UE, infatti, è rappresentata dall’individuazione di misure per un’equa ed efficace tassazione societaria e di una “Tax Good Governance”.
Con la comunicazione del 17 giugno 2015 [COM (2015) 302 final], la Commissione europea ha pubblicato un piano d’azione ("Platform for Tax Good Governance, Aggressive Tax Planning and Double Taxation"), nel quale individua, ai fini della realizzazione di un regime equo ed efficace per l’imposta societaria, cinque settori d’intervento al fine di favorire un ampio raccordo tra norme nazionali e norme europee.

Gli obiettivi che persegue la suddetta Platform sono:
  • ristabilire il legame tra l'imposizione fiscale e il luogo in cui si svolge l'attività economica;
  • garantire che gli Stati membri siano in grado di determinare correttamente il valore dell'attività societaria nella loro giurisdizione;
  • creare per l'Unione europea un contesto di tassazione delle società concorrenziale e favorevole alla crescita, che determini una maggiore resilienza del settore societario;
  • tutelare il Mercato unico e assicurare un approccio dell'Unione europea forte sulle questioni esterne inerenti alla fiscalità delle società, comprese le misure intese ad attuare il progetto BEPS dell'OCSE;
  • trattare la problematica delle giurisdizioni fiscali non collaborative e aumentare la trasparenza fiscale.

Nel documento, si ricordano i sopra citati cinque settori d’intervento individuati dalla Comunicazione COM (2015) 302 final, che sono:
  1. Common Consolidated Corporate Tax Base (“CCCTB”): una soluzione “olistica” al trasferimento degli utili;
  2. garantire l’effettiva tassazione nel luogo in cui sono generati gli utili;
  3. ulteriori misure per migliorare il contesto fiscale delle imprese;
  4. ulteriori progressi in materia di trasparenza fiscale;
  5. strumenti dell’Unione europea di coordinamento.

Nel prosieguo del documento, la FNC approfondisce diversi aspetti, partendo dalle tematiche ritenute più importanti dalla Platform e dagli organismi dell’Unione europea, ossia l’equa tassazione, la trasparenza fiscale e la tassazione efficiente.

Spazio poi alla External strategy for effective taxation[com (2016) 24 final]; sul punto, infatti, la FNC osserva che, nel gennaio 2016, la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione inerente una “strategia esterna per un’imposizione effettiva”, appunto [com (2016) 24 final], al fine di delineare le principali misure che possono aiutare l’Unione europea “a promuovere la buona governance fiscale a livello globale, ad affrontare le minacce esterne alla base imponibile e a garantire parità di condizioni per tutte le imprese”.
A tal proposito, nel documento, si menzionano le aree particolarmente rilevanti che potranno beneficiare degli input provenienti dalla Platform e dagli organismi dell’Unione europea:
  • EU list: in occasione della riunione dell’Ecofin del 5 dicembre 2017 è stata pubblicata la prima lista di giurisdizioni non collaborative;
  • Paesi in via di sviluppo: ci si concentra anche sul tema della coerenza tra le politiche intra-europee e quelle poste in essere dall’Unione europea a livello internazionale. Inoltre, si evidenzia l’importanza del supporto e dell’assistenza fornita dall’UE nei confronti dei Paesi in via di sviluppo nella lotta alle frodi fiscali e alla mobilizzazione del reddito interno. La strategia proposta è quella “Collet More, Spend Better”.

Infine, il documento, si sofferma sul Libro bianco sul futuro dell’Europa. Riflessioni e scenari per l’UE a 27 verso il 2025[COM (2017) 2025], pubblicato il 1° marzo 2017 dalla Commissione europea, al fine di promuovere il dibattito sullo sviluppo generale dell’UE con le connesse tematiche fiscali.

Come si osserva nel documento, è opportuno specificare che, se da un lato, vi è la necessità di esaminare il modo in cui le diverse politiche potranno rafforzare gli obiettivi di equità sociale, sostenibilità economica e competitività globale, dall’altro, è necessario concentrarsi sull’impatto che, le nuove sfide (inclusività nell’era della globalizzazione, della digitalizzazione e dei cambiamenti demografici), possono avere sulle politiche fiscali europee in futuro.

Il documento conclude, infatti, evidenziando la necessità che gli organismi dell’UE “bilancino le priorità fiscali con le altre aree di interesse e tengano ben presente l’impatto che le diverse misure, interne ed esterne al contesto europeo, possono avere sui singoli Stati membri”.
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