L’audizione di Assoprofessioni sulla Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2025 ha portato in Senato una richiesta chiara: rimuovere ostacoli e barriere che penalizzano i professionisti non ordinistici. «La nostra partecipazione ci ha consentito di contribuire al dibattito […] attraverso proposte concrete», ha dichiarato il Segretario generale Roberto Falcone, ricordando che la confederazione – di cui Lapet è socio fondatore – punta a una concorrenza effettiva e a maggiore libertà economica.
Falcone ha denunciato l’assenza, nel testo, di una reale ambizione riformatrice in materia di professioni: il tema, ha spiegato, risulta «completamente trascurato», nonostante le promesse di affrontare anche il nodo delle attività non ordinistiche, settore in espansione dove innovazione e nuove competenze trovano spazio. «Auspico si trovi la volontà e il coraggio di introdurre correttivi per realizzare una reale concorrenza e giustizia sociale tra tutti i professionisti», ha affermato.
Le criticità evidenziate: ambizione riformatrice carente e norme UE disattese
Secondo Assoprofessioni, è inopportuno che nella legge la disciplina dedicata alle professioni si riduca a un articolo meramente accessorio e di portata limitata (Art. 9 – Misure in materia di società tra professionisti). La confederazione rileva che i dettami europei – volti a rafforzare concorrenza, equità, trasparenza e tutela dei consumatori – vengono nuovamente disattesi, mentre il legislatore rinvia «le scelte più coraggiose» sui servizi professionali, limitandosi a provvedimenti poco incisivi.
La prova più chiara è l’assenza di una vera applicazione della Direttiva (UE) 2018/958, che obbliga gli Stati membri a effettuare un test di proporzionalità prima di introdurre nuove regolamentazioni delle professioni. Per Assoprofessioni serve un quadro organico e compiuto di interventi, all’altezza della funzione di interesse generale svolta quotidianamente dai professionisti, con particolare attenzione a quelli non ordinistici.
Le proposte: pari tutele, visto di conformità ed estensione del patrocinio
Nel documento depositato, la confederazione sintetizza tre proposte operative. Parità di tutele per malattia o infortunio: estendere ai professionisti non ordinistici la sospensione degli adempimenti fiscali già prevista per altre categorie, così da rimuovere una discriminazione ingiustificata.
Estensione del visto di conformità: consentire a tributaristi e revisori legali in possesso dei requisiti di apporre il visto sulle dichiarazioni fiscali, superando un limite ritenuto ingiusto e restrittivo della libera concorrenza. Patrocinio nel giudizio tributario: estenderlo a tributaristi e revisori qualificati, per aumentare l’efficienza del sistema e ridurre i costi per i cittadini. Falcone conclude: è il momento di trovare «volontà e coraggio» per introdurre i correttivi necessari.
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