La giornata di giovedì 11 settembre è stata definita “
storica” da parte del Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Elbano De Nuccio, riferendosi all’approvazione della
riforma dei commercialisti. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha dato il via libera alla legge delega per la riforma della professione.
Le novità principali riguardano ordinamento, equo compenso, governance e tirocinio. Tuttavia, da diversi commenti pervenuti durante la nostra consueta rubrica mattutina “
Caffè&Cornetto”, emerge un rammarico da parte dei colleghi commercialisti per il
mancato intervento contro l’abusivismo della professione.
Cosa prevede la legge
In Italia la professione di dottore commercialista ed esperto contabile è regolamentata per legge e richiede l’iscrizione all’Albo, previo superamento di un esame di Stato. Pertanto, coloro che svolgono attività tipiche del commercialista senza i requisiti necessari rischiano di incorrere nel reato di esercizio abusivo di una professione; come previsto dall’articolo 348 del Codice Penale.
La Corte di Cassazione con la sentenza n.4673/2023 ha stabilito che la tenuta dei registri contabili e la redazione delle dichiarazioni dei redditi, senza l’abilitazione richiesta, comportano la condanna per esercizio abusivo della professione. Secondo i giudici, l’attività svolta con modalità quali continuità, onerosità e organizzazione, tali da dare l’apparenza che il soggetto sia un professionista regolarmente abilitato, configurano il reato di abusivismo professionale.
Si sottolinea, inoltre, che con un aggiornamento avvenuto nel 2024, il codice deontologico della categoria impone agli iscritti all’Albo il divieto di collaborare con non abilitati e l’obbligo di segnalare al Consiglio Nazionale ogni caso sospetto.
La posizione del CNDCEC
Il Consiglio Nazionale è da sempre in prima linea per contrastare il fenomeno dell’abusivismo professionale; proprio per questo motivo ha messo in campo varie iniziative. Tra le varie azioni di contrasto, rientra un modello di denuncia unificato ossia un modulo standard che gli iscritti possono utilizzare per segnalare casi di sospetto abusivismo ai rispettivi Ordini territoriali, disponibile dal 2021. Sono state fornite anche istruzioni su come gestire le segnalazioni e i rapporti con l’autorità giudiziaria.
Nel 2024, inoltre, è stato firmato un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza per rafforzare i controlli e favorire lo scambio di informazioni.
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