16 novembre 2022

Assoprofessioni al tavolo sul lavoro autonomo

Al via il tavolo di confronto del lavoro autonomo di cui alla legge n.81/2017. In separata sede rispetto alla convocazione avvenuta per gli ordinistici, ieri 15 novembre si è tenuto l’incontro dei rappresentati delle professioni di cui alla legge n.4/2013. Per Assoprofessioni, di cui la Lapet è socio fondatore, erano presenti il presidente Giorgio Berloffa ed il segretario generale Roberto Falcone. “Abbiamo apprezzato la celerità con cui il neo ministro, tra i suoi primi atti di governo, ha convocato il tavolo del lavoro autonomo. Siamo sempre stati convinti, così come la legge recita, che questa è la sede adeguata a formulare proposte e indirizzi operativi in materia di politiche del lavoro autonomo con particolare riferimento, tra l’altro, ai modelli previdenziali e di welfare” commenta Berloffa.

In tale direzione convergono le proposte Assoprofessioni: “mi riferisco in primis alla necessità di includere i professionisti tra i beneficiari del credito d’imposta per i consumi energetici previsto dal DL aiuti quater. - aggiunge Falcone - Ed ancora occorre estendere il beneficio della sospensione dei termini di adempimenti obbligatori in caso di malattia e infortunio ai professionisti di cui alla legge n. 4/2013”. All’attenzione del ministro anche la mancata attuazione delle disposizioni della legge n. 81/2017.

Altresì, come da più fronti evidenziato, occorre modificare l’ISCRO e chiudere la partita dell’equo compenso. “Più in generale si tratta di garantire tutele e welfare per i professionisti alla stessa stregua dei lavoratori dipendenti. – precisa Falcone - Nel dettaglio occorre intervenire anche a favore dei professionisti disabili alla stregua di tutti gli altri lavoratori”. Si tratta di interventi trasversali a tutti i professionisti, ordinistici e non.

“Ragion per cui non si comprende come mai, solo per fare un esempio, nel recentissimo caso dell’esclusione dei professionisti dal credito d’imposta per i consumi energetici, oltre alla scelta di lavorare in coworking, non si pensa ad una azione comune. – chiosa Falcone - Questa ed altre, sono necessità che riguardano tutti, giovani ma anche per coloro che hanno un’attività già avviata, siano essi professionisti iscritti ad albo o di cui alla legge n.4/2013”.
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