30 maggio 2025

Antiriciclaggio, aggiornamento dell’autovalutazione del rischio (RT1) entro il 27 maggio 2026

Adempimenti in materia di antiriciclaggio: aggiornamento dell’autovalutazione del rischio (RT1): termine ultime per provvedere fissato al 27 maggio 2026

Autore: Lucia Giampà
Il Comitato di Sicurezza Finanziaria, lo scorso 27 maggio, ha pubblicato l’aggiornamento dell’Analisi nazionale dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo unitamente alla prima Analisi nazionale dei rischi di finanziamento della proliferazione delle armi di distribuzioni di massa e che, quindi, da questa data, secondo quanto previsto dalla Regola Tecnica n.1 dal Consiglio Nazionale (Informativa CNDCEC n.6 del 16 gennaio 2025), decorre il termine di un anno per aggiornare l’autovalutazione del rischio effettuata dagli Iscritti (D.lgs n.231/2007).

È quanto comunicato dal Ministero della Giustizia al Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili che lo ha reso noto con l’Informativa n.85/2025.

Analisi dei rischi

L’Analisi costituisce uno strumento fondamentale per i Commercialisti per la corretta comprensione dei rischi connessi ai fenomeni criminosi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo rilevabili nell’ambito dello svolgimento dell’attività professionale e per la predisposizione di strumenti adeguati ed efficaci di contenimento e gestione di tali rischi. Conseguentemente, proprio in ragione dell’intervenuto aggiornamento dell’Analisi nazionale in questione (la precedente risaliva al 2019), gli Iscritti sono tenuti ad aggiornare l’autovalutazione del rischio secondo quanto indicato nella Regola Tecnica 1.

Regola Tecnica 1

Si ritiene opportuno ricordare che la menzionata Regola Tecnica 1 prevede che gli Iscritti aggiornino l’autovalutazione del rischio effettuata ai sensi dell’art.15 e 16 del D.lgs n.231/2007 ogni qualvolta lo ritengano opportuno in ragione di sopravvenuti rilevanti mutamenti nei parametri utilizzati per la sua definizione e, in ogni caso, entro un anno dalla pubblicazione dell’aggiornamento periodico della sopraindicata Analisi nazionale (nella precedente formulazione tale adempimento prevedeva una cadenza triennale di aggiornamento).
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