Oggi, alle ore 14.00, presso l'UNA Hotel di Roma, in Via Giovanni Amendola, n. 57, di Roma si terrà l'assemblea spontanea dei Presidenti ODCEC.
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L'Assemblea spontanea ha inizio alle ore 14.40
14:40 - Francesco Muraca (Odcec Catanzaro): Rivolgo un saluto a tutti i convenuti a nome dell'ordine da me presieduto. Mi sono fatto promotore dell'iniziativa, arrogandomi il diritto di presiederla, ma l'evento vuole essere un'occasione di confronto. ho creduto in questa assemblea, che già da mesi auspicavo. Volevo indirla prima del 10 marzo, ma si sarebbe potuta confondere come azione di disturbo, pertanto è stata posticipata ad oggi. mi sarei aspettato una presenza maggiore, perché come presidenti dobbiamo essere presenti non solo per gestire le iscrizioni e le cancellazioni ai nostri ordini. Tutti ci dobbiamo muovere nell'interesse supremo della nostra categoria, un interesse che deve dare priorità ai nostri giovani. Siamo senza governance da quasi un anno. nella seconda parte del 2012 si pensava più a comporre le lista, invece che lavorare per la categoria. Intanto da più parti venivamo colpiti dalla riforma degli ordinamenti, dalla perdita del registro dei revisori legali, dalla legge sulle stp e da quelle sui senz'albo. suprattutto su questo punto, ritengo che non ci sarà un senz'albo a fare nè il medico né il notaio, ma ce ne saranno tanti che svolgeranno le nostre attività. Sono soddisfatto della vostra presenza, del fatto che molti di voi rappresentano più ordini. Mi fa piacere la presenza di Miani in rappresentanza della lista Miani-Marcello, così come mi avrebbe fatto piacere che ci fossero stati Siciliotti per l alista Siciliotti-Marcello e Longobardi per la lista Longobardi-Di Russo. Mi chiedo se non passiamo anche noi pensare alle larghe intese così come avviene in politica. in questi mesi ho sentito molti colleghi che chiedono una svolta. Vorrei che questa sera uscisse qualche proposta. é ovvio che per trovare una soluzione è necessario che sia i ricorsi che le liste attuali dovrebbero essere ritirati. Non è detto che debba esserci una lista unitaria, andranno bene anche due se è questo che vogliono gli ordini. Il confronto nasce da qui, oggi. Chi è presente può fare da tramite. Ricordiamoci che dobbiamo lavorare per i nostri giovani, per costruire un futuro che, così come stanno le cose, non hanno. Vorrei che sia chiaro che questa non è una convocazione ad un'assemblea, bensì una riunione spontanea.
La nostra Caporetto l'abbiamo avuta. Questo può essere il giorno della riscossa. Qui siamo tutti soldati, non vogliamo generali. Lottiamo per la nostra categoria. Io sono stato promotore dell'iniziativa, ma il mio ruolo potrebbe finire qui. Qualcuno ha detto che oggi avrebbe mandato degli osservatori per timore che avremmo potuto fare qualcosa di poco garbato. A me questo fa pensare al mondo del calcio, agli osservatori che studiano gli avversari. Pertanto voglio dire che noi giochiamo un calcio schietto, senza interventi a gamba tesa. Siccome non facciamo un gioco sporco non abbiamo né cartellini rossi né cartellini gialli. Qui ho l'impressione che qualcuno ci voglia portare via il pallone, ma noi vogliamo continuare a giocare la partita, pertanto ci restituiscano il pallone che è la nostra categoria, una famiglia alla quale sono orgoglioso di appartenere. Speriamo che in futuro questo sia solo un brutto ricordo. Il nostro Consiglio nazionale deve continuare a volare.
14:55 - Antonio Gigliotti: Volevo aggiungere due parole sulle accuse che mi sono state rivolte. Ho solo sponsorizzato l'iniziativa del collega, anche perché in redazione sono arrivate decine e decine di email di sostegno. Del resto già diverse Federazioni avevano invocato l'esigenza di un incontro. Io non ho alcuna ambizione, né strategie che non posso e non voglio indicare. Il mio intento è solo quello di creare un incontro per addivenire a una soluzione. Abbiamo sbagliato tutti finora, io compreso. Ma non mi sono nascosto. La mia indignazione nasce soprattutto dal fatto che le istituzioni si confrontano con le associazioni di categoria, ma non con i commercialisti. Ascoltavo l'altra sera l'ultima situazione vergognosa che ci ha travolto, quella del falso commercialista, senza considerare che ci sono anche molti funzionari che si macchiano di tali errori. Finora in realtà siamo stati fortunati, perché non avevamo una governance, ma non c'era neanche un governo. Ora il governo c'è, ma noi siamo ancora senza Consiglio nazionale. Poi sta per partire il redditometro, con gli accertamenti che verranno gestiti direttamente solo dall'amministrazione centrale. Ma il redditometro non regge perché è incostituzionale. Purtroppo però dalla nostra categoria non abbiamo nessun rappresentante che possa far presente le problematiche. L'altro problema imminente è l'Imu. Ci sono due gravi problemi che venivano presentati dai Caf. Il primo è che sospendono la rata di giugno solo per la prima casa. Il secondo è che non sappiamo ancora come calcolare la rata, perché le aliquote verranno pubblicate solo il 16 maggio. Si consideri che il veramento della rata scade il 17 giugno. In merito ad oggi, il mio auspicio è che possa nascere una soluzione condivisa. Il messaggio è: fate qualunque cosa, purché si agisca. Fino a poco tempo fa abbiamo copiato il peggio della politica, ora con il governo di larghe intese si potrebbe emulare una scelta coraggiosa.
15:10 - Francesco Muraca (Odcec Catanzaro): Aggiungo che gli Ordini territoriali sono economicamente in difficoltà. Dobbiamo pagare i dipendenti oltreché le offerte formative. Ogni giorno ci sono spese che non erano previste. Abbiamo avuto anche problemi con l'attivazione della posta certificata perché non ci sono più convenzioni con il Consiglio nazionale e quelle attivate, alla scadenza, potrebbero non essere più valide perché il dominio è del Consiglio nazionale che non lo ha rinnovato. I grandi Ordini forse sentono meno le difficoltà, ma i piccoli ne sono gravati.
15:15 - Massimo Miani: La categoria aveva bisogno di n incontro, pertanto ringrazio per questapossibilità e non mi sono sottratto dall'essere presente perché ritengo che il confronto sia utile. Ad oggi tutti dobbiamo ammettere i nostri errori. Io ho ammesso il mio che coincide nell'essermi candidato in una lista guidata da Siciliotti, al quale fui l'unico a sconsigliare, a fine 2011, la ricandidatura. Lui si prese del tempo per riflettere, ma optò per un'altra via credendo che fosse quella la volontà della categoria. ma ha sbagliato. Un altro mio errore è stato il fatto di non aver messo un veto per coloro che avevano presentato i ricorsi, impedendo così la loro ricandidatura nella lista da me guidata. Ma non sono stato l'unico a sbagliare. Ha sbagliato Siciliotti, prima ricandidandosi, poi gestendo male le questioni di Bari, Enna e Aosta, nonché presentando i ricorsi. Per i quali ho tra l'altro già chiarito che, nel caso venissero accolto, mi dimetterei dalla lista. Ma hanno sbagliato anche gli altri, ossia Longobardi e Sganga. Parlando chiaramente, il conflitto nasce dallo scontro tra Siciliotti e Sganga che fino ad un certo punto avevano lavorato insieme, salvo poi giungere alla frattura. Lo stesso Sganga, segretario del Consiglio nazionale, è stato coinvolto nella vergognosa vicenda di Aosta. Ecco, a questo punto ritengo che l'unica soluzione può nascere dagli Ordini. Pertanto ho preparato il ritiro della mia lista, chiedendo allo stesso tempo quello di Longobardi-Marcello.
15:30 - Alberto Mion (Odcec Verona): Abbiamo condiviso l'iniziativa, tant'è che anche noi stavamo pensando a una manifestazione simile. Condividiamo quanto dichiarato da Miani, per questo abbiamo redatto un documento degli Ordini del Triveneto chiedendo, in considerazione degli accadimenti, il ritiro di tutte le liste. Bisogna indicare un presidente e un vicepresidente che restituiscano dignità alla categoria. E' un senso di responsibilità considerando anche che due candidati provenivano persino dal nostro territorio. Solo ritirando le liste possiamo andare avanti.
15:40 - Francesco Renne (Odcec Varese): Si deve dare inizio a un percorso che coinvolga gli Ordini. Ma quanti firmatari dei ricorsi sono presenti? Se non ci sono, allora di cosa parliamo? Miani dice di ritirare le liste prima dei ricorsi. Ma non è in discussione il ritiro delle liste, poiché sono i ricorsi che bloccano il consiglio. I firmatari stanno tutti da una parte. Ora si parla di azzeramento delle liste o di lista unica. Sulla lista unitaria abbiamo più volte discusso: è meglio scegliere candidati nati dalle primarie? Ma andare al voto con la lista unitaria non significa eloeggere qualcuno, bensì nominarlo. A questo punto bisogna creare le condizioni per andare al voto prima possibile. Ma pare non ci sia la volontà di sbloccare. Infine credo che debbano essere gli Ordini nuovi a votare il Consiglio nazionale.
15:50 - Massimo Miani - Ribadisco che non condivido i ricorsi. Claudio ha scritto di essere disponibile a ritirarli se si costruisce una lista unitaria senza Longobardi. Ma oggi è improponibile una lista unitaria con i medesimi candidati, questa non è una soluzione ai conflitti.
16:00 - Sandro Santi (Odcec Firenze): La soluzione dipende solo dal ritiro del ritiro dei ricorsi di Siciliotti in cambio di una lista unitaria, senza però porre veti. Il problema di Siciliotti non esisteva all'origine della sua candidatura, ma dopo, quando ha voluto insistere su una strada sbagliata. Oggi non ha la larga maggioranza che aveva all'inizio, quindi è caduto il presupposto sul quale si è candidato. Facciamo la lista che volgiono gli Ordini, non quella che vuole Siciliotti. Al di là di questo c'è solo il ricatto, che ci porta fino alla fine del 2014 con il Commissario straordinario.
16:08 - Massimo Conigliaro (Odcec Siracusa): Mi fa piacere che prendano la parola anche i non candidati, che hanno idee non contaminate dalla competizione. Mi ha interessato molto Miani che ha fatto un'analisi anche dei propri errori. Ho cercato di mettermi nei panni dei vari attori. Il mio ordine è stato apertamente schierato con un delle due liste. Mi sforzo di pensare oggi a una possibile soluzione. Cerchiamo di convicere Claudio Siciliotti a fare il primo passo. Mi sono chiesto perché questa ibnsistenza di Claudio. Da quello che ho capito, lui ritiene il commissariamento un provvedimento ingiusto. Penso che lui voglia veder riconosciuta tale atto eccessivo dalla giustizia. Se fosse questo il suo pensiero, noi dovremmo essere tutti contenti che il TAR riconosca che quel commissariamento non sia giusto. A questo punto, se non è siciliotti a voler fare il primo passo, allora facciamolo noi. Ma se diciamo a lui di non porre condizioni, allora non lo dobbiamo fare neanche noi. Qui c'è una categoria che invita a un ritiro generale delle liste e dei ricorsi. Se Siciliotti vuole un riconoscimento sulla sua buona fede, allora lo avrà. Ma non può ricattare. Io mi chiedo se sia deontologicamente corretto questo comportamento. Qui c'è chi sta attentando a tutto questo. Purtroppo gli assenti non stanno dando un buon esempio, mentre apprezzo i candidati di diverse liste che sono qui e hanno preso la parola. Vi darei il mandato immediatamente. Purché si venga fuori da questa situazione. Non ho ambizione affinché vadano avanti i miei candidati. Quindi facciamo i nostri passi, senza pretendere che lo facciano gli altri.
16:15 - Francesco Renne: Le liste non possono essere ritirate, se non si ritirano quella di Siciliotti del 15 ottobre.
16:16 - Massimo Miani: Se noi ritirassimo le liste del 20 febbraio e facciamo un accordo con un alista unitaria, chiedendo contestualmente il ritiro dei ricorsi, potremmo per gradi andare avanti?
16:17 Felice Ruscetta: A me pare che comunque si continua a non essere d'accordo. Da una parte si parla di lista unitaria, dall'altra invece di forma multipla. L'ultima campagna elettorale è stata tranquilla, i litigi c'erano a ottobre. Dal Triveneto perché non chiedete a Siciliotti di fare un passo indietro.
16:20- Ordini del Triveneto: Il documento dice proprio questo. Chiedendo una lista unitaria quale unico strumento risolutivo.
16:20 - Felice Ruscetta: Non condivido la lista unitaria. Cyhi decide chi entra?
16:20 - Cinelli (Triveneto): Il nostro documento dice che è fondamentale il ritiro di ricorsi e liste. Sulla lista unitaria, riteniamo che sia una scelta politica quella di trovare una soluzione dimostrando la fine delle liti. Gli iscritti chiedono che ci sia l'accordo tra i candidati. Se si riesce a far vedere che i contendenti si mettono insieme, si dà un messaggio forte. Questo è un momento eccezionale che dobbiamo saper gestire. Se non vogliamo chiamarla lista unitaria possiamo chiamarl alista forte.
16:22 - Ruscetta: Questo dev'essere però un auspicio, non una condizione.
16:25 - Renne: Va bene il documento, ma mi sembra un modo per vestire meglio la proposta di Siciliotti.
16:27 - Marcella Galvani (Odcec Perugia) - Un'altra proposta potrebbe essere Raffaele Marcello che ritira la sua lista di ottobre. da qui oggi possiamo uscire con un documento che gli ordini assenti possono poi condividere. Con questo documento gli Ordini chiedono il ritiro di tutte le liste, sia quelle di ottobre che quelle di febbraio, riconoscendo altresì l'operato dell'ex presidente Siciliotti. In seguito possiamo anche dare mandato ai quattro attuali candidati a presidente e vicepresidente di collaborare per costituire una lista, o se non trovano l'accordo possiamo andare all eelezioni. Dobbiamo uscirne e darci un termine. Io sono stufa di questa situazione. Non ne possiamo più. Andiamo alle elezioni subito. Richiediamo la palla a chi ce l'ha sottratta. Anche il discorso dell alegge dei senz'albo, vediamo che queste associazioni stanno andando avanti mentre noi stiamo qui a discutere. Noi tra quattro anni noi non ci saremo! Siamo una categoria finita. Gli iscritti non vogliono pagare l aquota. Per questo serve una proposta scritta che richieda delle risposte, con un termine. Altrimenti andremo avanti con le nostre azioni.
16:35 - Pierluigi Goccia (Rieti): E' necessario che da qui esca una proposta. Non mi appassiona il processo alle intenzioni. Io credo che noi dobbiamo dire qualcosa, scriverlo e renderlo chiaro a tutti. da qui deve uscire una proposta più o meno condivisa. Sono d'accordo con l aproposta del Triveneto, è opportuna una lista unitaria. E' necessario che la categoria ritrovi l'unità e la sua importanza anche all'esterno. Penso quindi che quel documento possa essere un punto di partenza.
16:41 - Liban Varetti (Odcec Lucca): Questa situazione va risolta. Noi ci siamo riuniti a Lucca sabato scorso. Dobbiamo tutelare e salvare quello che abbiamo ora, perché è vero che se continuiamo così non ci rimarrà nulla. Anche noi abbiamo redatto un documento finalizza a convocare quell'assemblea dei presidenti in manieri istituzionale, sollecitando così il commissario. Inoltre chiediamo che sia rivalutato il nostro ruolo sociale, pretendendo una nuova presenza ai tavoli istituzionali. Chiediamo anche una garanzia di erogazione dei servizi agli ordini e agli iscritti, soprattutti per i piccoli ordini. A ciò si aggiunge la richiesta di trasparenza in merito alle attività che il Commissario straordinario ha intenzione di portare avanti, con occhio di riguardo alle intenzioni in merito all'Istituto di ricerca, profondamente danneggiato da questa assenza di governance.
16:43 - Antonio Gigliotti: Ma perché aspettare che sia il Commissario a convocare l'Assemblea? Quella di oggi è stata convocata, ma non tutti sono presenti. Poi per quel che concerne le richieste a Siciliotti, credo che sia opportuno prima ritrovare la nostra unità. Solo uniti possiamo avanzare una richiesta alla quale non potrà rifiutarsi di rispondere. Per questo condivido l'uscita del documento che riunisca i nostri intenti e propositi.
16:46 - Gianluca Tartaro (Tivoli): Vorrei capire per quale motivo dobbiamo rivolgerci necessariamente ai candidati. Ben venga il documento unitario, ma il nostro interlocutore è il commissario, non gli ex candidati. Il commissario farà da collante con il ministero. I candidati sanno di essere responsabili dell'impasse. da sei mesi siamo senza presidente, è evidente che l'inerzia ci sia stata da entrambe le parti. Il nostro interlocutore oggi è il commissario. Quest'ultimo, insieme a una nostra delegazione, potrà portarlo al ministro. Il 19 giugno è vicino, si rischia che arriviamo a fine maggio senza fare niente e poi non ci rimarrà altro che attendere la decisione del TAR. E' inutile chiedere ancora interventi da parte dei candidati.
16:50 - Francesco Renne: Ricordiamo però che i ricorsi sono contro il Ministero. Il commissario ha un mandato preciso dal ministero che si limita agli atti amministrativi. Il commissario non è il presidente del Consiglio nazionale, non ne ha i poteri.
16:55 - Marco Santoni (Odcec Viterbo): In questa riunione sono uscite idee buone. Però non basta. Ci vediamo in parte impotenti perché non sappiamo come andare avanti. Oggi c'è un problema di decoro della categoria, interno ed esterno. E' necessario che queste persone che sono state promotrici delle liste mettano da parte i personalismi, si mettano intorno a un tavolo e trovino l'uscita al problema. non mi interessa la soluzione, ma va trovata. La situazione ci presenta una forte concorrenza dai senz'albo, che fa formazione presso l'Agenzia delle Entrate, mentre noi siamo esclusi.
!7:00 - Alberto Pazzi (Fermo) - Dovremmo mettere molto buon senso. Si deve ripartire dalla proposta del Triveneto. Alla fine mi sembra di capire che c'è stata un'apertura, cambiando la lista unitaria a lista forta. Ciò significa che si riconoscerebbe l'impegno di creare una squadra forte. A questo punto mi chiedo, se i ricorsi verranno accettati, con quale faccia Siciliotti governerà la categoria? Per questo do atto a Massimo Miani. Vorrei che quindi da oggi uscissero dei messaggi chiari. Deontologicamente questo è un comportamento inaccettabile.
17:05 - Vito Iacono (Odecec Venezia Miani): Stiamo perdendo di vista l'obiettivo. se parliamo di categoria dobbiamo mettere da parte tutto. 113.000 colleghi in giro per l'Italia hanno problemi fiscali e se andiamo in giro ci prendono a calci. Per questo oggi, senza se e senza ma, io dico che mi ritiro. Poi se dopo mi vogliono ricandidare, ben venga. Noi abbiamo ritirato la lista, mentre gli altri si sono detti solo disponibili.
17:06 -Francesco Renne: Non si possono ritirare, se non contestualmente tutte e quattro, perché serve l afirma di Siciliotti. Però poi non abbiamo risolto niente, perché non si ritirano i ricorsi.
17:07 - Vito Iacono: Non mi interessano gli iter, ma il gesto chiaro davanti agli iscritti. Siamo tutti rappresentanti di categoria, quindi dobbiamo essere responsabili.
17:07 - Renne: Ma perché siamo qui? Per avere subito un consiglio nazionale? O la lista unica?
17:07 - Iacono: Ma il problema non è questo, bensì tutelare gli iscritti.
17:10 - Grandini (Perugia): Parliamo seriamente. Io proporrei un'azione di responsabilità da parte dei vertici. Siamo tutti responsabili. Purtroppo la legislazione fiscale sta angosciando i contribuenti, ma noi non abbiamo il potere di fare niente. Noi come categoria dovremo frapporci tr ail legislatore e il contribuente. Si può fare solo con un presidente che fa valere la nostra responsabilità sociale. Chiedo quindi sintesi, abbandono dei personalismi, un documento e una diffusione entro quindici giorni a tutti gli Ordini. Non sono un rappresentante di lista.
17:10 - Parenti: Condivido il documento del Triveneto, fino al punto due. Ma al punto tre non bisognerebbere porre delle condizioni.
17:15 - Conigliaro: Vedo oggi che chi è parte della contesa ha più animosità, ma è giusto. Ma dobbiamo prestare attenzione agli iscritti, che vogliono una soluzione. Purtroppo l'atmosfera elettorale di contrasto non si è conclusa a ottobre, ma si è protratta fino ad oggi. Non penso che ci possano essere veti a qualcuno, il passo indietro va fatto ora, altrimenti può essere letto come un attaccamento alla poltrona. Cerchiamo di dare una disponibilità totale a tutto. Si può dare un contributo in tanti modi, anche fuori dal consiglio nazionale. Quello che facciamo come rappresentanti è un servizio all'ordine, non una professione. la professione è quella dalla quale veniamo e all aquale torniamo dopo aver prestato servizio di rappresentanza. Risolviamo il problema.
17:20 - Francesco Muraca - La prima proposta è quindi di chiedere a Siciliotti di ritirare i ricorsi. La seconda è quella di chiedere ai rappresentanti delle liste di incontrarsi per trovare una soluzione. la terza è quella di modificare il documento del Triveneto. Nessuna delle tre esclude l'altra. Sono fiducioso e moderatamente soddisfatto.
17:20 - Renne: Si conferma che la lista unica può essere composta da elementi di novità. Quello che chiedo è che non ci sia per forza la preclusione di qualcuno. Ma il territorio si deve esprimere con le primarie.
L'Assemblea si chiude alle ore 17:25 con la redazione di un documento di sintesi che verrà presto diffuso agli ordini territoriali.