23 novembre 2020

Manovra: commercialisti, fondi del tutto insufficienti per una vera riforma fiscale

La categoria in audizione parlamentare: “Si continua con la divaricazione delle curve della progressività tra dipendenti, pensionati e autonomi”

“Le risorse messe a disposizione della riforma fiscale, rinviata al 2022, sono nella sostanza 2,5 miliardi di euro per l’anno 2022 e 1,5 miliardi di euro a regime a decorrere dal 2023. Si tratta di uno stanziamento sostanzialmente inconsistente rispetto ad un obiettivo di riforma dell’intero sistema fiscale”. E’ quanto affermato dl Consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla fiscalità, Maurizio Postal, nel corso dell’audizione sulla Manovra svoltasi oggi presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato. “Degli 8 miliardi di euro per l’anno 2022 e 7 miliardi di euro a regime dall’anno 2023, 5,5 miliardi – sottolineano i commercialisti - sono infatti destinati alla riforma dell’assegno universale alla famiglia, al cui servizio vengono attribuiti 3 miliardi anche per l’anno 2021, presumibilmente nell’ottica di un avvio della riforma a partire dalla metà dell’anno 2021”.

“Tanto quanto è vera e sostanziale la riforma del cosiddetto “assegno unico per i figli”, è il commento di Postal, – sulla quale esprimiamo per altro vivo apprezzamento, perché supera l’assoluta inadeguatezza dello strumento delle detrazioni IRPEF decrescenti per figli a carico e punta a superare l’odiosa e incivile discriminazione tutt’oggi esistente, tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, rispetto allo strumento degli assegni familiari – altrettanto suscita perplessità una asserita “riforma del sistema fiscale”, inserita sotto il cappello di norme per la “riduzione della pressione fiscale”, non di norme per la “semplificazione del sistema fiscale”, cui vengono destinate a regime risorse nell’ordine di 1,5 miliardi di euro”.

“Per capire la sostanziale inconsistenza di un simile stanziamento, rispetto ad un obiettivo di riforma dell’intero sistema fiscale, nemmeno di un suo specifico ambito soltanto, come ad esempio le imposte dirette o le imposte indirette”, ha proseguito Postal, “basti pensare che la Relazione tecnica al disegno di legge di bilancio quantifica una somma doppia, ossia 3 miliardi di euro, già solo per mettere a regime la cosiddetta “detrazione aggiuntiva di lavoro dipendente”, che parte da 1.200 euro in corrispondenza di 28.000 euro di reddito imponibile e si azzera in corrispondenza di 40.000 euro di reddito imponibile. Con 1,5 miliardi di euro a regime si riuscirebbe a coprire solo metà di questa singola misura, figuriamoci impostare una riforma generale del sistema fiscale, o anche solo dell’IRPEF, finalizzata alla riduzione della pressione fiscale”.

“Per altro”, ha proseguito il rappresentante dei commercialisti, “la scelta di investire in questa fase storica ulteriori 3 miliardi di euro a regime per ridurre la pressione fiscale sui contribuenti con redditi da 28.000 a 40.000 euro, ma soltanto se titolari di redditi di lavoro dipendente, contribuisce ulteriormente ad allontanare la possibilità di un riordino complessivo dell’IRPEF nel segno di una equità non soltanto verticale, ma anche orizzontale della curva della progressività. Si è parlato tanto di aliquota continua alla tedesca con unica curva della progressività per tutti, ma poi si continua con la divaricazione delle curve della progressività tra dipendenti, pensionati e autonomi”.

“Stando così le cose”, ha concluso Postal, “suggeriamo di utilizzare le ridottissime risorse accantonate per potenziare la disciplina della flat tax delle partite IVA individuali, non tanto sul versante del tetto massimo di fatturato, quanto sul versante della possibilità di avvalersene anche in caso di esercizio dell’attività in forma associata, posto che l’aggregazione è qualcosa che deve essere stimolato anche a livello di micro-attività, non soltanto a livello di attività maggiori.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy