12 febbraio 2022

Superbonus e compensi professionali: pronti gli onorari consigliati per il 2022

Franco: linee dura sulle cessioni dei crediti con eccezioni

Autore: Serena Pastore
Come di consueto, l’Associazione Nazionale dei Commercialisti ha redatto il prontuario con gli onorari consigliati per l’anno 2022. Il documento, lungi dal rappresentare una tariffa professionale, altro non è che “un suggerimento dei compensi professionali che potrebbero essere previsti e pattuiti tra il Commercialista ed il proprio Cliente. Tale determinazione resta comunque soggettiva e potrà essere oggetto di contrattazione al momento del conferimento dell’incarico, quando dovrà essere nota al cliente la complessità dell’incarico e l’importanza dell’opera richiesta”.

In particolare per il visto di conformità relativo ai bonus edilizi sono state previste due fasce di intervento: se la pratica ha un valore inferiore ai 200.000 euro, il compenso consigliato è pari al 3%-4% del valore della pratica stessa, con un minimo di 520 euro; per le pratiche con valore superiore ai 200.000 euro, il compenso proposto è pari all’1%-3%, con un massimo di 20.000 euro. Naturalmente in caso di lavori condominiali e dei singoli condomini per lavori “trainati”, gli onorari dovranno essere calcolate singolarmente.

Invece, per la compilazione e l’invio telematico di comunicazioni relative all’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura il compenso minimo consigliato da richiedere al cliente è pari a 155 euro, mentre per l’annullamento della comunicazione 52 euro.

Dichiarazioni fiscali– Per quanto riguarda la predisposizione dei modelli dichiarativi, gli onorari previsti sono suddivisi in base all’ammontare dei ricavi per le dichiarazioni dei redditi, con un importo minimo di 247 euro e uno massimo di 1.675 euro per le persone fisiche titolari di partita IVA e per le società di persone con Redditi ed IRAP, mentre per le società di capitali gli importi vanno da 436 euro a 3.261 euro.

Per le dichiarazioni Iva, invece, gli onorari sono suddivisi in base al volume d’affari, e vanno da un minimo di 159 euro ad un massimo di 1.551 euro.

La certificazione del credito Iva con visto di conformità per i clienti la cui tenuta della contabilità è eseguita dallo studio del professionista va da un minimo di 155 euro ad un massimo di 420 euro. Per la certificazione richiesta da clientela “esterna”, l’onorario va valutato caso per caso, in funzione della complessità e del volume della documentazione da controllare. E’ previsto comunque che l’onorario sia determinato nella percentuale del 2% per importi inferiori a 60.000 e dell’1% sulla parte eccedente, con un minimo di 260 euro.

Rottamazione – Con riguardo alla rottamazione delle cartelle gli onorari consigliati sono i seguenti: per la presentazione della richiesta di definizione agevolata dei ruoli un compenso da 105 a 530 euro; per l’analisi della situazione debitoria con il cliente sulla base di una tariffazione oraria; per richiesta della situazione debitoria tramite Piattaforma digitale EquiPro un compenso da 105 a 260 euro.

Le dichiarazioni del Ministro– Nel frattempo il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco torna a parlare di cessione del credito e delle frodi perpetrate nel primo periodo della sua applicazione. Al fine di “evitare ulteriori truffe che sono tra le più grandi che questa Repubblica abbia visto”, viene confermato il pugno duro annunciato nei giorni scorsi che preveda, in particolare, l’implementazione di un sistema di monitoraggio e tracciamento dei crediti trasferiti. Secondo Franco la ricetta è quella che coniuga l’asseverazione e il visto di conformità, il controllo ex ante dell'Agenzia delle entrate e limiti stringenti al numero di cessioni dei crediti, tuttavia con una deroga per il sistema bancario per il quale si preannuncia la possibilità extra di due o tre cessioni del credito.

Secondo il Ministro dell’Economia e delle Finanze quella introdotta dall’articolo 28 del Decreto Legge Sostegni-ter non è una ulteriore misura restrittiva, ma una modifica necessaria dopo che il sistema, passivo di fronte ai tentativi frodi, ha creato le condizioni affinché di potessero realizzare operazioni fraudolente per 2.3 miliardi di euro. Con ogni probabilità i correttivi arriveranno con un emendamento al quale sono già al lavoro Mef e parlamentari.
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