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L’imprenditore incorre nel reato di dichiarazione fraudolenta se indica importi a titolo di retribuzione superiori a quelli effettivamente erogati ai propri dipendenti. È quanto emerge dalla lettura della sentenza n. 46691/2023 della Corte di cassazione (Sez. III pen.), depositata il 21 novembre.

Ai fini dell'integrazione del reato di cui all’art. 10-bis del D.lgs. n. 74 del 2000 non rileva quanto risultante dalla semplice dichiarazione annuale di sostituto di imposta (c.d. Mod. 770). A ricordarlo è la Corte di cassazione con una sentenza – la n. 47202 del 24 novembre 2023 – che accoglie

È legittimo il provvedimento di sequestro con finalità di confisca in relazione al reato di dichiarazione infedele, quando il “modus operandi” degli amministratori denota il fondato pericolo che il patrimonio societario esistente verrà via via occultato. Lo si ricava dalla lettura della sentenza

Chi è stato condannato in via definitiva per un reato fiscale non può accedere al patrocinio a spese dello Stato con riferimento a un procedimento relativo a un reato di diversa natura, a meno che non riesca a superare la presunzione di superamento dei limiti di reddito prevista dall'art. 76, comma

L’evasore fiscale commette reato se esercita le funzioni di amministratore nonostante l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. È quanto emerge dalla lettura della sentenza n. 46787/2023 della Corte di cassazione (Sez. VI pen.), pubblicata il 21 novembre. Il

Nel reato di omessa dichiarazione occorre provare il dolo specifico di evasione. A tal fine, la consapevolezza dell'entità dell'imposta evasa non assume di per sé rilevanza, dovendo questo dato accompagnarsi ad altri - ad esempio, il mancato pagamento postumo del dovuto e la reiterazione della condo

Il “profitto” del reato di cui all’art. 8 del D.lgs. n. 74 del 2000 non può essere determinato avendo riguardo al contenuto delle fatture false che, proprio perché tali, non costituiscono idonea fonte di prova. Piuttosto occorre considerare il “prezzo” pagato dagli utilizzatori a chi ha emesso i doc

In caso di sequestro preventivo in relazione a un reato tributario, a fronte della titolarità di un patrimonio inferiore a quello suscettibile di confisca, il periculum in mora non può ritenersi per ciò solo esistente, rimanendo pertanto l'obbligo in capo al Giudice della cautela di rendere la neces

La mancata riscossione del credito che ha impedito all’imprenditore, già in crisi di liquidità, di versare l’IVA, in quanto fatto riconducibile al normale rischio d’impresa, non rende scusabile la condotta omissiva e, quindi, ben può configurare il reato di cui all’art. 10-ter del D.lgs. n. 74 del 2

Il giudice di Cassazione convalida il valore indiziario degli studi di settore. Il timore è che tali sentenze possano incoraggiare un uso dell’Intelligenza artificiale in materia tributaria poco incline all’autentico principio della capacità contributiva. In materia tributaria tale uso costituirebbe