Nel linguaggio comune “acconto”, “deposito cauzionale” e “caparra” vengono spesso utilizzati in modo indistinto. In ambito professionale, però, distinguerli correttamente evita errori documentali, scritture improprie e contestazioni IVA. La chiave è domandarsi sempre se la somma sia corrispettivo (anche solo anticipato) oppure pura garanzia o, ancora, corrispettivo di recesso. Da questa qualificazione discendono il documento da emettere, la rilevazione contabile e l’eventuale imposizione indiretta e diretta. Il presente contributo editoriale riassume differenze, inquadramento civilistico, trattamento contabile e impatti fiscali.
Indice argomenti
- Premessa
- Acconti, depositi cauzionali e caparre: definizione e natura giuridica
- Le distinzioni nel trattamento contabile
- Il trattamento fiscale
- Esempi pratici
- Box di approfondimento
- Riferimenti normativi
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Acconti, depositi cauzionali e caparre (PDF) (255 kB)
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Acconti, depositi cauzionali e caparre
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