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La Legge di Bilancio 2019 ha modificato la disciplina della tutela della genitorialità intervenendo sul Testo Unico di maternità e paternità. In particolare, la lavoratrice dipendente può adesso proseguire l’attività lavorativa per l’intera durata della gravidanza posticipando, al periodo successivo al parto, la fruizione dei 5 mesi di congedo di maternità obbligatoria, previsti dalla legge. Tale opzione è però subordinata al vaglio di idoneità dello stato di salute della lavoratrice da parte sia di un medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale, o con esso convenzionato, che del medico del lavoro: la decisione della lavoratrice, infatti, non deve arrecare pregiudizio alla sua salute e a quella del nascituro. Quest’anno è cambiata anche la disciplina dei congedi previsti per i padri. Vediamo come.
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