Donne ancora al bivio “lavoro-famiglia”. Una scelta, questa, purtroppo dettata da servizi che non sostengono adeguatamente la maternità che rendono più faticoso conciliare la realizzazione professionale con quella personale. Difatti, su 6 milioni di inattivi italiani tra i 25 e i 54 anni, il 73,8% sono donne e i due terzi di queste sono mamme (67,7%). I calcoli giungono da un'indagine dell'Osservatorio Nazionale di Statistica del mercato del lavoro della Fondazione Studi che evidenzia come l’Italia sia il paese europeo con il tasso di occupazione femminile più basso: la quota di inattive sul totale della popolazione passa dal 28,7% delle donne che non hanno figli al 37,5% delle donne-mamme, con il Mezzogiorno che registra le differenze più alte. In queste regioni, infatti, la percentuale di mamme inattive sale al 56,7%.
Motivazioni – Il questionario Istat pone alcune domande per capire le ragioni della mancata ricerca del lavoro da parte degli inattivi. In particolare, alla domanda “Qual è il motivo principale per cui non ha cercato un lavoro nelle 4 settimane “DAL… AL…” il 47,6 di mamme dichiara di essere inattiva per motivi familiari. Dunque, avere un figlio minore incide fortemente sui motivi di inattività in quanto la percentuale di giustificazione della mancata ricerca di lavoro raggiunge il 35,6% delle mamme con minori.
Cause di sottoccupazione - Gli occupati 25-54 anni in Italia nel 2015 risultano essere oltre 17 milioni. Mentre gli occupati part-time sono il 18,6% del totale. A questa quota contribuisce in modo determinante la componente femminile, infatti il 7,5% degli uomini sono occupati part time contro il 33,5% delle donne. Fra le donne, le mamme occupate part-time raggiungono la quota del 37%. Analizzando nel dettaglio i motivi per i quali le mamme scelgono il part time, ancora una volta le ragioni per motivi familiari raggiungono il 43,9% per le mamme che hanno responsabilità di cura di minori, rispetto alle mamme con figli conviventi ma maggiorenni (15,6%).
Occupazione delle donne in Europa – Come precisato in premessa, il tasso di occupazione femminile italiano è tra i più bassi dell’Unione Europea. I dati Eurostat aggiornati al 4° trimestre 2015 presentano una situazione critica per l’occupazione femminile in Italia. Infatti non solo siamo ultimi nella graduatoria europea (dei 13 paesi europei) con il 54% di tasso di attività, ma siamo anche il paese che fa registrare il differenziale più alto fra tasso di attività maschile e tasso di attività femminile (-20%).
A livello territoriale, la quota di donne inattive è il doppio nel mezzogiorno rispetto al centro e al nord. E viceversa la quota delle donne che lavorano è quasi la metà. La differenza fra mezzogiorno e resto del paese è la ragione statistica che giustifica la posizione di fanalino di coda dell’Italia nelle graduatorie europee sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro.
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