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La Riforma del contratto di lavoro part time risale al Job Act (D.Lgs 81/2015). Il Decreto modificava la normativa precedente aumentandone la flessibilità dell’orario di lavoro, sia per la possibilità da parte del datore di lavoro di richiedere ore supplementari in misura non superiore al 25% delle ore settimanali concordate con il lavoratore (in assenza di altre previsioni nel CCNL), sia per la possibilità di pattuire clausole flessibili ed elastiche.
Con la Legge di bilancio 2021 (Legge 178/2020), un' ulteriore modifica viene apportata ai contratti di lavoro part time nel settore privato cambiando il calcolo dell’anzianità contributiva nel part time verticale o ciclico, equiparandolo ad un part time orizzontale, riconoscendo pertanto un’anzianità contributiva di 52 settimane rispettando la retribuzione minima prevista per l’anno di riferimento.
L’Inps con la circolare 74/2021 spiega gli adempimenti necessari per il riconoscimento contributivo dei periodi non interamente lavorati.
(prezzi IVA esclusa)