3 giugno 2021

CNDCEC: nuove tutele per il lavoro autonomo professionale

Autore: Redazione Fiscal Focus
Nel terzo numero dell’informativa periodica “Commercialista del Lavoro”, pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti, l’attenzione è focalizzata sulle nuove tutele per il lavoro autonomo professionale.

Nei lavori del tavolo tecnico con le parti sociali istituito dal Ministro del Lavoro, riunitosi in videoconferenza il 27 aprile scorso, incentrato sull’introduzione di nuove misure di welfare e sostegno al reddito dei lavoratori autonomi professionisti, il CNDCEC ha evidenziato le necessità di tutelare i professionisti attualmente privi di protezione in caso di perdita del reddito o di impossibilità temporanea all’esercizio della professione per cause di malattia.

Le sollecitazioni del CNDCEC e degli altri enti esponenziali di interessi hanno trovato riscontro in alcune delle misure inserite nel Decreto Sostegni n.41/2021. Infatti, durante la conversione in legge è stato approvato un emendamento che riconosce la sospensione della decorrenza dei termini relativi ad adempimenti in capo al libero professionista che contrae il Covid-19.

Anche le misure previste dall’articolo 1 comma 20 della Legge di bilancio 2021 n.178/2020, ovvero la previsione del contributo per i professionisti ordinistici penalizzati dall’emergenza legata al Covid e l’incremento del fondo “Autonomi e professionisti”, volto a finanziare agevolazioni contributive per garantire l’anno bianco dei professionisti, sono state accolte con assoluto favore.

I lavori del tavolo tecnico si sono basati sull’individuazione di misure di sostegno al reddito dei professionisti, di incentivazione alla formazione e all’autoimprenditorialità nonché alla disciplina dello sportello dedicato al lavoro autonomo e dell’equo compenso.

Il Consiglio nazionale si è pronunciato a favore del mantenimento e dell’estensione dell’ambito applicativo dell’Iscro. Ad oggi, infatti, l'indennità a sostegno del reddito dei lavoratori autonomi, è stata introdotta in via sperimentale escludendo i professionisti ordinistici.

Inoltre, si è rilanciata l’istituzione presso i centri per l’impiego e gli organismi autorizzati alle attività di intermediazione dello sportello dedicato al lavoro autonomo. La ratio legis può reputarsi condivisibile, ma l’estensione ai lavoratori autonomi di servizi pensati per i lavoratori subordinati si teme possa essere improduttiva dei risultati desiderati.

Particolare attenzione, infine, è rivolta all’ampliamento della disciplina dell’equo compenso, attualmente oggetto di tre proposte di legge incardinate alla Camera dei deputati. Il CNCDEC si è dichiarato a favore dell’istituzione di parametri di calcolo differenziati per categorie e della possibile introduzione di norme deontologiche utili a garantire il rispetto dei criteri fissati per l’equo compenso. A tal fine, l’istituzione di un osservatorio nazionale per monitorare l’applicazione dello strumento, agevolerebbe l’effettività delle misure.

Il tavolo tecnico istituito dal Ministero del Lavoro è un’ottima soluzione per l’avanzamento di proposte che possano confluire in un disegno di legge volto a garantire il futuro delle libere professioni e soprattutto l’ingresso nel sistema ordinistico delle giovani generazioni. Il Consiglio, nei prossimi giorni, avanzerà le proposte sui temi trattati dal Ministero.
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