15 ottobre 2018

Transfer pricing: Hong Kong introduce nuove regole

Autore: Mattia Gigliotti
La legislazione sui prezzi di trasferimento (c.d. transfer pricing), recentemente introdotta dal governo di Hong Kong, avrà sicuramente ripercussioni nell’ambito del commercio internazionale in quanto il precedente sistema di tassazione basato sul liberismo economico sarà messo in discussione da maggiori requisiti di sostanza e trasparenza.
Infatti, attraverso questa nuova politica, Hong Kong si impegna ad attuare gli standard minimi previsti dal progetto BEPS, concepito dall’OCSE per frenare il diffuso fenomeno dell’elusione fiscale.

Verrà altresì adottato l'approccio OCSE autorizzato (AOA), vale a dire il principio di impresa separata per l'attribuzione di utili o perdite a una stabile organizzazione non di Hong Kong.
Se poi si tiene conto del fatto che Hong Kong rappresenta una sorta di via di accesso privilegiata per intraprendere rapporti commerciali con il mercato cinese, ben si comprende la preoccupazione di tutte quelle aziende che intendono indirizzare proprio verso quei mercati la loro economia.

Per meglio comprendere gli effetti del regime normativo adottato da Hong Kong ne illustriamo i punti più rilevanti.
Per ciò che attiene la documentazione, in materia di transfer pricing, verranno adottate le raccomandazioni dell’OCSE che prevedono una struttura articolata su tre livelli.
In particolare, i gruppi e le multinazionali residenti a Hong Kong con un fatturato superiore a 6,8 miliardi di HK $ (dollari di Hong Kong) saranno tenuti a preparare e presentare le CbCR (relazioni Country by Country) per i periodi contabili che iniziano il 1 ° gennaio 2018 o successivamente.

Inoltre, dovranno redigere e inviare il Master File e il File locale per i periodi contabili che iniziano il 1° aprile 2018 o successivamente e tali relazioni devono essere pronte entro nove mesi dalla fine dell'anno a meno che non soddisfino i criteri di esenzione basati sulla dimensione dell'impresa e sulla dimensione delle operazioni con parti correlate.
Il primo criterio è soddisfatto al verificarsi di due dei tre seguenti requisiti:
  1. Importo totale delle entrate non superiore a 400 milioni di HK $;
  2. Valore totale delle attività non superiore a 300 milioni di HK $;
  3. Numero medio di dipendenti non superiore a 100 unità.

Il secondo, invece, si considera soddisfatto nelle seguenti ipotesi:
  • Trasferimento di proprietà (diverse dalle attività finanziarie e immateriali) per ammontare non superiore ai 220 milioni di HK $;
  • Transazioni relative ad attività finanziarie non superiori a 110 milioni HK $;
  • Trasferimenti di beni immateriali non superiori a 110 milioni HK $;
  • Qualsiasi altra transazione (es. redditi da servizi e royalties) per ammontare non superiore a 44 milioni di HK $.

La nuova normativa, inoltre, mette in atto un regime APA (advance pricing agreements) statutario che consente di siglare accordi APA unilaterali, bilaterali e multilaterali. Ricordiamo che gli APA, sono accordi che hanno lo scopo di fornire certezza preventiva in merito ai criteri e ai metodi adottati per la determinazione dei prezzi di trasferimento (Transfer pricing).
Vengono, poi, introdotte disposizioni sanzionatorie e penali per: mancata registrazione delle relazioni Country by Country o notifiche; in caso di informazioni fuorvianti, false o imprecise.

Inoltre, laddove si ritenga che i contribuenti abbiano depositato rendimenti con prezzi di trasferimento non coerenti con il principio della libera concorrenza, verranno applicate sanzioni amministrative fino al 100% dell’imposta non versata.
Infine, il governo di Hong Kong interviene anche sull'attuale sistema di crediti d'imposta estendendo il periodo per richiedere un credito d'imposta estero da due anni a sei anni. Tuttavia l'ammissibilità a un credito d'imposta estero è soggetta a nuove condizioni, come l'obbligo di adottare tutte le misure ragionevoli per ridurre al minimo l'importo dell'imposta estera pagabile prima di ricorrere a un credito d'imposta estero.

Per tutto quanto detto, è facile comprendere i dubbi e le preoccupazioni delle grandi aziende del mercato internazionale che vedono l’allineamento di Hong Kong ai principi OCSE come un ostacolo alle loro relazioni commerciali.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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