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Da tre recenti ordinanze della Corte di Cassazione emergono importanti indicazioni in tema di IRAP: l’utilizzo da parte del professionista di tre Studi propri è segno dell’impiego di beni strumentalicomplessivamente eccedenti la soglia minima richiesta dalle Sezioni Unite per l'esonero dallaimpos

Quando moglie e marito svolgono la stessa professione e condividono lo Studio, l’IRAP deve essere versata anche in mancanza di un formale rapporto di associazione. È quanto ha stabilito la Sesta Sezione Civile – T della Corte di Cassazione con la sentenza n. 1089/2018. Al contribuente, esercente

Non è sintomo di autonoma organizzazione ai fini dell’IRAP la presenza nello Studio professionale di una segretaria (nella specie, per 312 giorni l’anno). È quanto sostengono i giudici di legittimità nell’ordinanza n. 8189/2018 pubblicata ieri. Con tale ordinanza, la Sesta Sezione Civile – T dell

Non sono soggetti a IRAP i proventi che il revisore contabile percepisce come compenso per le attività svolte all’interno di una struttura da altri organizzata. Si ricava dall’ordinanza n. 6439/2018 della Sesta Sezione Civile – T della Corte di Cassazione. Il contribuente, di professione revisore

Il contribuente che esercita l’attività di medico di famiglia presso due studi e l’attività libero professionale di odontoiatra presso un ulteriore studio, deve certamente versare l’IRAP. L’utilizzo di tre studi è segno dell’impiego di beni strumentali complessivamente eccedenti, secondo l’id quod p

La circostanza che il professionista non si sia avvalso di lavoratori dipendenti, bensì di collaborazioni autonome esterne non esclude, di per sé, la ricorrenza di una sua autonoma struttura organizzativa assoggettabile all’IRAP, dovendosi invece valutare la qualità e quantità di tali collaborazioni

Non è assoggettabile all’IRAP il professionista che svolge l’attività in regime di monocommittenza per uno Studio associato, senza partecipare alle relative spese e senza avvalersi di propri dipendenti o collaboratori. È quanto emerge dall’ordinanza n. 7455/17 della Sesta Sezione Civile – T della

Non è assoggettabile all’IRAP il reddito del commercialista che esercita l’attività all’interno di uno Studio da altri organizzato. È quanto emerge dalla sentenza n. 6673/17 pubblicata ieri dalla Sezione Tributaria della Corte di Cassazione. Un commercialista è stato raggiunto da un avviso di acc

Con riguardo ai redditi derivanti dall’attività di sindaco e revisore di società, il commercialista può ottenere il rimborso dell’imposta versata se dimostra l’assenza del requisito dell'autonoma organizzazione. Nel caso di svolgimento unitario dell’attività di commercialista e di sindaco di società

L’esercizio di un’attività professionale, nell'ambito dell'organizzazione costituita da una Società di cui il professionista è socio o dipendente, non realizza il presupposto impositivo ai fini dell’Imposta regionale sull’attività produttive (Irap). A (ri)affermare questo importante principio è l