Controllo interno società, il prof. Martella spiega come renderlo efficace e integrato
Il prof. Martella analizza il ruolo del controllo interno nelle società: trasparenza, prevenzione dei rischi e sinergia tra revisore, collegio sindacale e OdV per una governance solida
Autore: Redazione Fiscal Focus
Il controllo interno è uno dei pilastri fondamentali per garantire la trasparenza e la sostenibilità delle società moderne. Lo ha sottolineato con chiarezza il professor Melo Martella, Professore aggregato presso l’Università degli Studi di Messina, durante il suo intervento al Convegno Revilaw 2025, centrato proprio sull’importanza di un sistema di controllo interno efficace, capace di integrarsi con le funzioni di vigilanza e revisione.
Secondo Martella, un sistema di controllo interno realmente efficace deve essere in grado di prevenire e gestire i rischi economici, patrimoniali e finanziari. La sua funzione non è meramente formale: deve garantire una piena trasparenza nelle dinamiche societarie e offrire strumenti concreti per la tenuta e la crescita dell’impresa.
Saranno quindi fondamentali – ha spiegato – le metodologie di valutazione, i criteri e gli strumenti operativi adottati: solo così sarà possibile costruire un sistema che sia davvero efficiente.
Adeguati assetti organizzativi: una questione di governance
Il controllo interno, per essere solido, deve appoggiarsi su “adeguati assetti organizzativi”. In altre parole, è necessario che le strutture aziendali, i ruoli e le responsabilità siano coerenti con l’attività svolta e con i rischi che l’impresa affronta. Solo così si potrà garantire una governance realmente razionale, funzionale e lungimirante.
Gli assetti saranno da considerarsi adeguati, ha sottolineato Martella, quando rispetteranno le previsioni normative e saranno in grado di guidare la società sia nella crescita sia nella prevenzione di crisi economiche e finanziarie.
Uno degli aspetti più innovativi dell’intervento è stato il richiamo alla natura “integrata” del controllo interno. Il prof. Martella ha evidenziato come il revisore, il collegio sindacale e l’Organismo di Vigilanza (OdV) non possano operare a compartimenti stagni. Le attività del revisore – basate su procedure codificate – devono coordinarsi con le verifiche del collegio sindacale in merito agli assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
Allo stesso tempo, l’OdV gioca un ruolo cruciale nel garantire l’efficacia del Modello Organizzativo di Gestione e Controllo previsto dal D.lgs. 231/2001. È proprio questo modello – ha ricordato – a costituire un nodo centrale nel sistema di controllo interno, rappresentando uno strumento essenziale per una gestione trasparente e responsabile.
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