27 marzo 2020

DL Cura Italia: le proposte di modifica delle associazioni dei commercialisti

Autore: Redazione Fiscal Focus
Le Associazioni nazionali dei commercialisti hanno inviato al Governo un documento congiunto con le loro osservazioni e proposte di modifica al DL Cura Italia n.18/2020, volte a ripristinare equità di misura tra imprese e professionisti, in quanto diverse disposizioni del decreto sono impropriamente destinate ad una sola delle categorie produttive. Analizziamo nel dettaglio le proposte avanzate dalle Associazioni.

Indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa - I commercialisti chiedono che l’indennità di 600 euro prevista dal DL venga estesa anche ai lavoratori autonomi iscritti ad altre forme previdenziali, quali le casse di previdenza private previste per le professioni ordinistiche e che possa essere erogata anche sotto forma di credito d’imposta. Inoltre il requisito della partita Iva attiva per poter accedere al beneficio dovrebbe essere accertata alla data dell’11 marzo poiché il decreto che ha esteso lo stato di emergenza all’intero territorio è del 12 marzo 2020.

Sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi– Tra le proposte rientra anche la richiesta di sospensione fino al 31 maggio 2020 dei termini di tutti gli adempimenti comunicativi e dichiarativi relativi alla precompilata 2020, compreso invio delle CU e di altri versamenti al momento esclusi dal DL. In più, le associazioni chiedono di sospendere i tempi e modi di utilizzo dei crediti tributari, introdotte dal Decreto fiscale 2020, consentendo così di utilizzare i crediti derivanti dalle dichiarazioni dei redditi anche prima della presentazione della dichiarazione stessa.

Un pensiero è riservato anche agli Isa, chiedendone la disapplicazione per l’anno 2020 degli indici ed il rinvio dei termini previsti per gli stessi con riferimento all’annualità 2019.

Credito d’imposta per immobili ad uso strumentale o commerciale- Sempre per equità, le associazioni chiedono che il credito d’imposta per i canoni di locazione ad uso strumentale venga ridotto al 50 per cento, e che venga esteso a tutti gli operatori economici, compresi gli enti non commerciali, enti del terzo settore e le associazioni sportive, condizionando la fruizione del credito d’imposta al pagamento del relativo canone.

Sospensione dei termini relativi all’attività degli uffici degli enti impositori– I commercialisti chiedano che venga abrogato il comma 4 dell’art. 67 in materia di sospensione dei termini relativi all’attività degli uffici degli enti impositori, in quanto determina una disparità di trattamento.

Trattamento ordinario di integrazione salariale e assegno ordinario – Viene proposto, inoltre, di modificare l’articolo 19 in materia di trattamento ordinario di integrazione salariale e assegno ordinario, prevedendo che l’importo dell’assegno erogato non sia superiore a quanto previsto rispetto all’importo del contributo per le imprese ed i lavoratori autonomi.

Al contempo le associazioni chiedono, considerata l’emergenza in corso, che prevalga la sostanza rispetto alla forma nell’interpretazione delle norme, evitando un’eccessiva burocratizzazione delle procedure.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy